Communication : P. Bonfadini, « Fasti di un tempo che fu : riflessi del Rinascimento nelle tavolette da soffitto del Camus di Breno. Alcune indicazioni », 15 mai 2021

La RCPPM a le plaisir d’annoncer la communication de Paola Bonfadini à l’occasion du colloque « Arte, storia e archeologia in Valcamonica, Sebino e Franciacorta fra Medioevo ed età Moderna » qui se tiendra le weekend du 15-16 mai 2021. Les interventions seront retransmises via Youtube (en cherchant le titre du colloque dans le moteur de recherche) et à partir de la page Facebook du Centro Camuno.

Portrait d'un gentilhomme avec "borgognotta", Breno (Brescia) Museo Camuno CAMUS, fin XVe-début XVIe siècle
Portrait d’un gentilhomme avec « borgognotta », Breno (Brescia) Museo Camuno CAMUS, fin XVe-début XVIe siècle

Résumé :
Le donne, i cavalieri, l’arme e gli amori: i versi dell’Orlando Furioso (Proemio, Ottava I) di Ludovico Ariosto ben sintetizzano temi e aspetti delle pregevoli tavolette da soffitto del CAMUS Museo Camuno di Breno. Il mio intervento si propone di esaminare la serie lignea sotto un profilo iconografico e storico-artistico, dato che le ricerche precedenti non hanno esaminato in modo approfondito la raccolta. Le otto “tavolette” (o “formelle) sono state restaurate nel 1998 da Elisabetta Arrighetti e Ivano Tomasoni. I supporti (in media: cm 26/28×23/34; spessore: cm 1/1,7), in abete bianco, presentano colori a tempera senza “gessatura”. Rappresentano dame con complesse pettinature abbellite da fiori o veli. I ritratti maschili raffigurano gentiluomini e un “armato all’antica”. Lo stemma Federici su di una tavoletta fa pensare alla potente famiglia camuna quale committente del ciclo. Secondo una tradizione critica consolidata, i manufatti provenivano da una dimora di Cividate Camuno ed entrarono a far parte della raccolta dello studioso don Romolo Putelli, raccolta che costituì la base delle odierne collezioni museali. Le opere si collegano alla raffinata produzione artigiana dei soffitti di Brescia e del territorio nel Rinascimento. Le dame mostrano, ad esempio, pettinature dell’ultimo quarto del XV secolo, confrontabili con le formelle di Palazzo Bona-Averoldi (Brescia, Fondazione “Casa di Dio” onlus, ultimo quarto del XV secolo). Le corone di fiori sul capo delle fanciulle alludono al fidanzamento, come si vede anche in un soffitto locale coevo di proprietà privata. I gioielli mostrano somiglianze con tavolette ora al MUSA Museo di Salò (Brescia) e con coeve miniature locali, come la Divina Commedia (Brescia, Biblioteca Civica Queriniana, MS. B.I.9). L’elmo a “borgognotta” evidenzia assonanze di gusto con quelle della Casa Canonica del Duomo sempre a Salò.

Programme du colloque

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